13 dicembre 2010

Valencia e i soldatini

Il quarto giorno abbiamo il nostro obiettivo da raggiungere, ma prima ci facciamo un giretto in una parte di città che non abbiamo ancora visto: il Barrio del Carmen.

Si tratta del più vecchio quartiere di Valencia.

Abbiamo letto sulla nostra guida che "esistono due Carmen: di giorno la ragazza con le boutique, i musei, le gallerie, i ristoranti e la sera sua sorella, frequentatrice di discoteche e caffè all'aperto, abbigliata per una lunga notte di divertimenti".


Noi abbiamo conosciuto solo la prima ragazza, ma abbiamo avuto indizi della sorella vedendo tanti locali con le saracinesche ancora chiuse, in attesa del calar della sera.

Per arrivarci abbiamo fatto una passeggiata al Jardìn Botànico



Gestito dall'Università di Valencia, oltre ad ospitare un'infinità di specie di piante, dà asilo anche ad numeroso gruppo di gatti che, direi, se la passano benissimo.

Nutriti ed accuditi dai gestori del parco giocano, dormono ed esplorano all'interno di questo spazio verde. Volendo è anche possibile adottarli.

Lasciato il parco, entriamo nel Barrio del Carmen attraversando le Torres de Quart.

La prima cosa che cerchiamo addentrandoci nel quartiere è il Museo de los Soldaditos de Plomo (Museo dei soldatini di piombo) che ospita la collezione di soldatini più grande al mondo. Vi sono rappresentati soldatini e personaggi storici a partire dalla preistoria fino ai giorni nostri.

Tia non sapeva più dove girarsi a guardare, curiosare e fare domande.

Dopo questo mini tuffo nella storia, curiosiamo un po' in giro per il quartiere attraverso Plaza del Carmen fino a raggiungere Torres de Serranos.

Continuando il nostro girovagare, usciamo da questa parte così caratteristica del centro storico e raggiungiamo Plaza de la Virgen, con la sua cattedrale e la fontana circondata da bimbi che rincorrono i piccioni (ah! Tutto il mondo è paese!).

Facciamo due passi verso il Mercato Centrale e incontriamo, sempre per caso, quella coppia di italiani che ci è capitato di vedere tutti i giorni da quando siamo arrivati qui. Ci siamo visti al Bioparco, al Museo delle Scienza e ora qui a zonzo.

Il loro ritorno in Italia è previsto per quella stessa sera, così decidiamo di mangiare insieme le mitiche tapas di fronte al Mercato Centrale e ci raccontiamo un po' i giri che abbiamo fatto in città, le impressioni che ne abbiamo avuto, i confronti con altri viaggi fatti, da che parte dell'Italia veniamo, insomma, abbiamo fatto le solite piacevoli quattro chiacchiere.

Le nostre strade però, dopo pranzo, si dividono: loro vanno a prepararsi per la partenza, noi ci prendiamo i mezzi, direzione mare.

Ed eccolo! Spiaggia grandissima, sabbia finissima, ci avviciniamo all'acqua fino a farci bagnare le scarpe dalle onde tranquille.

Giochiamo a rincorrerci e ad osservare le nostre impronte sulla sabbia e H.J. trova quello che per Tia si rivela un vero a proprio tesoro: tre biglie!

Il nostro piccolo viaggiatore se le mette in tasca e non smette un attimo di controllare con la sua manina che non se ne siano scappate chissà dove. Praticamente si fa tutto il ungo mare con la mano in tasca, che non si sa mai eh!

Dopo una giocatina su uno degli scivoli sparsi lungo la passeggiata, ci riavviamo verso casa.

Stasera però niente fornelli: si cena fuori, in centro, proprio sotto casa!

4 commenti:

Mammabradipo ha detto...

Mi fai venire una voglia di partire...

Lizzina ha detto...

@MB quando vai avvisami che ci torno volentieri ;)

Anonimo ha detto...

lo sai che più continuo a leggere i tuoi post più mi accorgo che devo tornare per vedere tutto quello che non abbiamo visto !!!un saluto Chiara

Lizzina ha detto...

@Chiara wow! E' un onore per me ricevere un commento così da te! Grazie!

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