Il titolo di questo post è anche il titolo di un libro di Richard Bach, autore che io ho amato molto durante quegli anni in cui leggevo un libro dietro l'altro, senza riuscire a smettere.
L'autore racconta della necessità di lasciare il nido per poter iniziare la propria vita. Un distacco necessario per raggiungere la maturità, diventare grande.
Così, anche Tia venerdì ha abbandonato il nido in cui ha vissuto le sue giornate per due anni.
Lascia un vero e proprio nido, in cui è entrato che aveva da poco imparato a camminare ed a pronunciare le prime paroline e da cui è uscito "da grande".
Proprio tra quei giochi e quelle attività è diventato indipendente: ha imparato ad esprimere le sue necessità, i suoi stati d'animo, i suoi momenti di gioia, di tristezza, di rabbia (troppo spesso!!??), ha imparato a svestirsi e vestirsi da solo, a mangiare e bere da solo, a fare il cameriere, a giocare in compagnia (anche se questa fase non gli è ancora molto chiara), a passare ore ed ore senza mamma e a spostare su altri i suoi riferimenti.
Ha imparato a sperimentare coi colori, la tempera, la colla, la creta, le forbici, la farina gialla, la pasta di sale, il cacao, l'acqua, gli attrezzi del meccanico, del falegname, del dottore, del vigile del fuoco.
Ha fatto il cuoco e ha portato a casa le sue specialità culinarie.
Io con lui ho imparato a non sottovalutare mai le sue capacità.
Spesso e volentieri, soprattutto il primo anno, mi sorprendevo nell'ascoltare i racconti delle educatrici che mi spiegavano le attività quotidiane.
Accidenti, pensavo, Tia sa fare questo?? E' già così grande??
Ringrazio quindi la mitica Fede, santa donna, la dolcissima Bea, la nostra vicina di casa Linda e la coccolosissima Silvia.
Ognuna di loro ha dato tantissimo al mio piccolo grande ed impegnativo Tia ed ancora di più hanno dato a me, mamma inesperta che non finirà mai di imparare.
Al momento dei saluti non credo di essere riuscita ad esprimere quello che avrei voluto, ma avevo i lucciconi agli occhi e non volevo che l'addio diventasse per me troppo triste.
A settembre si parte con una nuova avventura.
So già che alla scuola materna non troveremo il calore e le piccole grandi attenzioni con cui il nostro nido ha ricoperto i piccoli ed i loro genitori, ma cercheremo comunque di viverlo al massimo.
Io sono un po' spaventata da questo giro di pagina e davvero devo fare di tutto per non far pesare questo timore ad un Attila che, sentendo parlare della scuola materna, non vede l'ora di andarci.
Quando mi chiede quando ci andrà, io cerco di coprire quel po' di malinconia nei miei occhi e trasformarla in felicità e gli rispondo che dopo il mare comincerà la mitica scuola materna. Che bello!!!
Grazie infinite, nido Marcovaldo, ci avete regalato un piccolo bagaglio di esperienze che saremo felici di portare sempre con noi.
L'autore racconta della necessità di lasciare il nido per poter iniziare la propria vita. Un distacco necessario per raggiungere la maturità, diventare grande.
Così, anche Tia venerdì ha abbandonato il nido in cui ha vissuto le sue giornate per due anni.
Lascia un vero e proprio nido, in cui è entrato che aveva da poco imparato a camminare ed a pronunciare le prime paroline e da cui è uscito "da grande".
Proprio tra quei giochi e quelle attività è diventato indipendente: ha imparato ad esprimere le sue necessità, i suoi stati d'animo, i suoi momenti di gioia, di tristezza, di rabbia (troppo spesso!!??), ha imparato a svestirsi e vestirsi da solo, a mangiare e bere da solo, a fare il cameriere, a giocare in compagnia (anche se questa fase non gli è ancora molto chiara), a passare ore ed ore senza mamma e a spostare su altri i suoi riferimenti.
Ha imparato a sperimentare coi colori, la tempera, la colla, la creta, le forbici, la farina gialla, la pasta di sale, il cacao, l'acqua, gli attrezzi del meccanico, del falegname, del dottore, del vigile del fuoco.
Ha fatto il cuoco e ha portato a casa le sue specialità culinarie.
Io con lui ho imparato a non sottovalutare mai le sue capacità.
Spesso e volentieri, soprattutto il primo anno, mi sorprendevo nell'ascoltare i racconti delle educatrici che mi spiegavano le attività quotidiane.
Accidenti, pensavo, Tia sa fare questo?? E' già così grande??
Ringrazio quindi la mitica Fede, santa donna, la dolcissima Bea, la nostra vicina di casa Linda e la coccolosissima Silvia.
Ognuna di loro ha dato tantissimo al mio piccolo grande ed impegnativo Tia ed ancora di più hanno dato a me, mamma inesperta che non finirà mai di imparare.
Al momento dei saluti non credo di essere riuscita ad esprimere quello che avrei voluto, ma avevo i lucciconi agli occhi e non volevo che l'addio diventasse per me troppo triste.
A settembre si parte con una nuova avventura.
So già che alla scuola materna non troveremo il calore e le piccole grandi attenzioni con cui il nostro nido ha ricoperto i piccoli ed i loro genitori, ma cercheremo comunque di viverlo al massimo.
Io sono un po' spaventata da questo giro di pagina e davvero devo fare di tutto per non far pesare questo timore ad un Attila che, sentendo parlare della scuola materna, non vede l'ora di andarci.
Quando mi chiede quando ci andrà, io cerco di coprire quel po' di malinconia nei miei occhi e trasformarla in felicità e gli rispondo che dopo il mare comincerà la mitica scuola materna. Che bello!!!
Grazie infinite, nido Marcovaldo, ci avete regalato un piccolo bagaglio di esperienze che saremo felici di portare sempre con noi.
4 commenti:
io ho iscritto per settembre mia figlia al nido, in realtà non ne ho proprio necessità, ma vorrei farlo per lei. un pò mi spaventa e delle volte mi dico che è meglio far passare un'altro anno per poi mandarla alla materna. leggendo il tuo post credo che facendolo le toglierei una grande opportunità di crescita. sei così entusiasta!
Simply, io ho inserito Tia al nido a 14 mesi con tutto l'entusiasmo possibile. Sono sempre stata più che convinta di aver fatto la cosa giusta ed in questi due anni ho avuto la conferma di aver fatto il passo giusto. Sono davvero felice dell'esperienza che ha fatto ho avuto la fortuna di trovare un nido davvero ottimo, gestito da persone splendide. Spero di poter dire la stess cosa anche della materna che, al contrario, mi spaventa un po'...
Ho letto molti libri di Bach.. poi con quelli dei furetti l'ho un po' lasciato perdere ma i primi stupendi!!! Li ho letti al liceo uno dietro l'altro!
Dal nido alla materna sarà un bel cambiamento, ma vedrai che Tia si adatterà velocemente! Già il fatto di essere andato volentieri in questi anni è un bel vantaggio! io attendo con ansia l'inserimento del mio... speriamo in bene!
Baci!!
@Roby, spero anch'io che alla materna vada tutto alla grande e spero che la tua esperienza al nido sia positiva quanto lo è stata la nostra.
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