Sabato pomeriggio, dopo qualche mese, abbiamo lasciato la nostra ridente cittadina e siamo tornati in centro a Milano.
Questa volta siamo andati in pienissimo centro, proprio in Duomo.
Tia, appena uscito dalla metro, non ha perso tempo ed è corso a caccia di piccioni
Poi si è finalmente accorto della maestosità del Duomo, che si stagliava bianco contro il cielo azzurro e soleggiato, e si è soffermato giusto un attimo ad osservarlo
prima di chiederci di poterci entrare e lì, che meraviglia l'altezza della colonne e le vetrate coloratissime!
Uscendo, abbiamo cominciato ad osservarlo da vicino, preparandoci a quello che avremmo fatto poco dopo.
Abbiamo scoperto statue, bassorilievi pieni di racconti, storia, fede...
Abbiamo scoperto che la primavera si è fatta strada, entusiasta, anche qui
Ci aspettava un pomeriggio fatto di osservazione, attenzione, introspezione, colori, forbici e colla.
Abbiamo partecipato ad un laboratorio organizzato dalla Veneranda Fabbrica del Duomo, "Il Duomo degli animali".
All'inizio siamo andati, insieme ad altri bimbi, a cercare gli animali nascosti tra le sculture del Duomo...
La guida, aiutata dai piccoli partecipanti, discriveva le caratteristiche caratteriali di ogni animale che veniva scovato.
In laboratorio, poi, siamo stati accolti dai grandi tavoli, fotocopie di sagome di animali, colori, colle,forbici.
Ogni bimbo è stato invitato a creare un animale fantastico, facendo un collage con le sagome degli animali a disposizione, creando un profilo di se stesso...
Tia ha creato un animale formato da un pezzo di un drago (perché ogni tanto si arrabbia), di una gazzella (perché è veloce e salta in alto), di un leone (perché è coraggioso) e di un serpente (perché è bravo a giocare a nascondino).
Ha scelto gli animali che secondo lui lo rappresentano di più, si è guardato dentro ed in questa sua creatura il nostro Tia è riconoscibilissimo.
Non a caso ha scelto il drago come animale che si arrabbia spesso e volentieri, durante il giro intorno al Duomo insieme agli altri, lui ha avuto una delle sue crisi migliori: non voleva stare nel gruppo, non voleva seguire la guida, piangeva, urlava, scappava... si è fatto riconoscere, come spesso accade quando entra in contatto con persone sconosciute, quando si trova ad affrontare situazioni nuove.
Anche questa volta ha avuto bisogno dei suoi tempi, delle sue distanze, del suo percorso, di essere lui a decidere come, dove, quando e con chi.
Si è calmato un po' alla volta, ho cercato di spiegargli che la gita era stata organizzata per fare qualcosa di diverso e divertente tutti e tre insieme. Non ho voluto paragonarlo agli altri bimbi che invece erano felici ed entusiasti di partecipare. Lui è lui, questo non lo dimentico più, diverso dagli altri e da come a volte lo vorremmo e sabato ci ha dato un'altra lezione per ricordarcelo.
Durante il laboratorio ha creato, colorato, tagliato ed incollato felice e rilassato. E' andato da solo dalla guida a farsi dare il materiale, è tornato da lei a farle vedere il lavoro finito, glielo ha spiegato, le ha detto il nome del suo animale fantastico (Filippo, come uno dei suoi cuginoni), le ha chiesto se poteva colorare e portare a casa altri disegni e l'ha salutata e ringraziata quando siamo venuti via. E per lui questi sono grandi passi avanti, creare un contatto così immediato con un'estranea, senza chiedermi di andare a io a parlare al suo posto.
Io continuerò imperterrita ad organizzare certe gite... non per cambiarlo, ma per dargli la possibilità di aprirsi un po' più positivamente al mondo, diversamente da me... ma questa è una riflessione di cui parlerò più avanti...
Il pomeriggio è continuato tra il negozio della Ferrari e quello del Milan, con occhi sgranati e sognanti, con l'entusiasmo e la curiosità di chi non vuole perdersi niente.
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