"Non c'è brutto tempo, solo vestiti fatti male", questo detto ha calzato a pennello per la pioggia che ci ha salutato al nostro risveglio il terzo giorno a Oslo.
Cielo grigio, pioggerella, ma noi non ci lasciamo certo intimorire ed abbiamo i vistiti giusti, quindi via!
Dopo un giretto lungo il fiume, la seconda tappa è il Museo Nazionale di tecnica e scienza che però, purtroppo, è chiuso e come altri bimbi e genitori rimaniamo qualche minuto davanti all'entrata un po' delusi...
Ma c'è ancora tanto da vedere!
Decidiamo di prendere la metro per andare verso i monti! E' la prima volta che ci capita di prendere una metropolitana in salita! E' incredibile come, spostandosi di poco dal centro, ci si ritrovi in mezzo ai boschi, con sentierini che portano a meravigliose casette in legno. Il nostro obiettivo è l'impressionante trampolino olimpico... e a vederlo da vicino ci rendiamo conto che... impressionante è dire poco!
Decidiamo però di provare a fare un salto da questa altezza vertiginosa... col simulatore però! Urla e risate per tutti!
Intanto la pioggia se ne va...
Torniamo verso il centro, andiamo a visitare il Castello di Akershus, che si affaccia sul mare e siamo anche tanto fortunati da assistere al cambio della guardia!
Non abbiamo ancora visitato le isole che punteggiano il fiorod, ne scegliamo una a caso, quella che ci ispira di più e ci ritroviamo letteralmente in un altro mondo.
Dal traghetto scendono isolani che tornano dal centro, magari dopo aver fatto la spesa.
Ci accoglie un territorio selvatico: stradine sterrate, non c'è l'ombra di una macchina,
i bimbi giocano a calcio dividendo il campo con un gruppo di tranquille anatre (tranquille fino all'arrivo di Tia, naturalmente!)
Casette nascoste tra gli alberi
abitanti che si prendono cura delle piante o organizzano grigliate all'aperto, un negozietto che vende di tutto un po'
Abbiamo girato tutta l'isola, con calma, giocando con rami e rametti trovati sui sentieri, abbiamo atteso il traghetto del ritorno sul molo lanciando pane a cigni e gabbiani.
E' ora di salutare Oslo, la Norvegia e quella miriade di ragazzi con la salopette rossa che abbiamo incontrato ogni giorno, a qualsiasi ora, ovunque, in gruppo o da soli, attivi o a riposo, silenziosi o chiassosi, ubriachi o sobri... Insomma, sono onnipresenti e qui abbiamo capito perché:
"Chiunque girasse per le strade della norvegia in questo periodo
incontrerebbe ovunque giovani con delle strane braghe rosse (okay
qualcuno le ha blu e forse tre in tutta la norvegia le hanno nere) che
girano in gruppi o che si infilano su strani autobus dai vetri oscurati
marcati in maniera strana, come ad esempio il misterioso “Plan 2″.
Ebbene, questi giovani fanno parte del Russ. Il Russ è una
dimostrazione di maturità (vabbè…) che i giovani norvegesi fanno
immediatamente prima dell’esame di maturità delle superiori. Il colore
delle braghe che portano ha una relazione con il corso universitario che
hanno scelto. Originariamente mi dicevano colleghi norvegesi che il
Russ è nato come affermazione di maturità da parte dei giovani, stava a
significare la presa di coscienza politica della gioventù, qualcosa per
dire “Sono maturo ora, posso scegliere una università, posso iscrivermi a
un partito politico.”
Ovviamente una dimostrazione di maturità alla norvegese non può fare
altro che trasformarsi in una colossale sbevazzata continua. I ragazzi
del Russ li trovi ovunque, girano su questi autobus o per le strade per
giorni interi, ubriacandosi e riposandosi sui sopracitati mezzi. E’ una
festa che dura settimane ..."
A breve un post "pratico".
6 commenti:
grazie di queste immagini e impressioni da oslo
ma che bel viaggio...buon proseguimento
Ciao Liz, da un po' non leggevo il tuo blog e quindi mi ero persa i post su questo affascinante viaggio in Norvegia, buon proseguimento e a risentirci!
@Gunther benvenuto! Sono io che devo ringraziare Oslo per quello che ci ha regalato.
@Barbara sì, è stato proprio un bel viaggetto!
@Serena la Norvegia ci ha davvero affascinati.
Helloo nice blog
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