Solo poche ore in volo tra il cielo azzurro, salutati dalle Alpi
ancora un tratto in pullman tra boschi e fattorie ed eccoci arrivati ad Oslo
che ci sorprende col suo centro moderno, in continuo movimento
giusto il tempo di mettere giù le valigie e correre fuori ad iniziare la nostra esplorazione.
Avevamo molti progetti per la prima mezza giornata che ci aspettava, ma non avevamo fatto i conti con una maratona che ha completamente bloccato la città...
Dopo una bella scarpinata, abbiamo raggiunto il molo.
In attesa del traghetto abbiamo fatto due chiacchiere con una nonna norvegese appena tornata da un periodo di avacanza a Roma, mentre Tia saltava e giocava a rincorrersi col suo nipotino..
Il traghetto ci ha portati a Bygdøy, la penisola dei musei.
L'unico museo che siamo riusciti a visitare, vista l'ora, è stato il Kon-Tiki.
"Il 28 aprile 1947 Kon-Tiki, letteralmente il “Figlio del Sole”,
un’imbarcazione di legno di balsa di ispirazione incaica, costruita sul
posto dall’equipaggio, salpava tra lo scetticismo di molti da Callao
(Perù), lasciandosi trasportare dalla corrente di Humboldt. Dopo 101 giorni di viaggio approdava sull’atollo di
Raroia. Così Thor Heyerdahl provò che la colonizzazione della Polinesia poteva essere avvenuta,
in epoca Precolombiana, ad opera di popolazioni Inca del Sud America e
non per via delle migrazioni provenienti dal Sud-Est Asiatico."
Sembra incredibile che la zattera che vediamo ancora intatta all'interno del museo abbia fatto tanta strada e che un uomo abbia sfidato la forza della natura con tanto coraggio.
Tia ed il suo nuovo amico norvegese hanno continuato a correre e rincorrersi anche qui, naturalmente, tra statue, computer da consultare e reperti provenienti da paesi lontani!
Passeggiando per la penisola ci siamo immersi in un ambiente completamente diverso dal centro città, percorrendo stradine su cui si affacciano case di legno bianche con grandi vetrate
con mazzi di fiori sull'uscio, che quasi ti invitano ad entrare
Il sole è ancora alto nel cielo ma l'ora di cena si avvicina. Lasciamo Bygdøy per tonare verso il centro e andiamo all'Aker Brygge.
Facciamo una lunga passeggiata sul lungo mare e ci divertiamo ad imitare le statue che incontriamo sulla nostra strada
se ne trovano in ogni angolo della città
I locali ed i ristoranti sono pieni, la città brulica ancora di vita.
Le sedie dei tavolini esterni sono ricoperte di plaid, per poter stare al caldo anche fuori
ed ogni angolo è ricoperto da narcisi gialli
Purtroppo però l'Aker Brygge non è proprio l'ideale per le nostre tasche... quindi optiamo per un fast-food lungo la strada verso l'albergo, anche perché cominciano a farsi sentire l'alzataccia e i km macinati durante il giorno, prossimo obiettivo: una sana dormita.
To be continued...
4 commenti:
Lizzina...te mi intrighi..l'altra volta spagna...ora norvegia...mete che mi ispirano troppo.attendo il prosecuo.
@Sly grazie cara, ogni posto nuovo è intrigante! :)
Che spettacolo! Anche noi, ormai ben 13 anni fa, siamo stati nei mari del Nord... indimenticabili!
@Kriegio i paesi del nord sono davvero magici. Sono felice che il nostro viaggio ti abbia fatto ricordare dei bei momenti!
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