8 agosto 2012

Trenino Rosso - appunti pratici

Ecco come ci siamo mossi per questo nostro bellissimo weekend.

Per raggiungere Sernio, che abbiamo preso come punto di riferimento, siamo passati da l'Aprica ed abbiamo pranzato al  ristorante/pizzeria Stambech, che si trova proprio sulla via principale. Si mangia molto bene, a disposizione dei piccoli ospiti ci sono tovagliette da colorare con corredo di matite.

Una sera abbiamo cenato alla Trattoria del Simone, a Baruffini. Ve la consiglio caldamente sia per la cucina tipica, sia per la cortesia e la simpatia del proprietario.

Sernio per noi è stato il luogo ideale come base di partenza per i nostri giri: a pochissimi km da Tirano è immersa nel verde e nella tranquillità.

L'Ostello Il Seicento poi è stata una piacevolissima sorpresa: aperto da poco, si trova proprio di fianco alla chiesa, essendo nato come casa parrocchiale, ristrutturata nel pieno rispetto del borgo.
Oltre alle stanze con letti in comune classiche degli ostelli, mette a disposizione anche veri e propri appartamenti.
La colazione è ottima e abbondante.
Oltre alla sala lettura, uno spazio giochi per i bimbi e l'orto a disposizione di tutti, ci sono anche una lavanderia ed il wi-fi gratuito e per gli amanti del calcio come Tia un bel campetto da calcio. Per non parlare della freschissima, buonissima acqua che sgorga dalla fontana del cortile.

Per documentarsi il più possibile su tutto ciò che riguarda il Trenino Rosso, H.J. ha consultato questo completissimo sito che risponde ad ogni domanda o dubbio possano venirvi in mente al momento dell'organizzazione del viaggetto.

Noi abbiamo viaggiato su un Trenino Rosso e non sul Bernina Express poiché sul Trenino Rosso è possibile abbassare i finestrini e godere del profumo dell'aria che cambia a seconda del paesaggio che si attraversa, assaporando tutte le emozioni che si avvicendano lungo le rotaie.

Personalmente, col senno di poi, avremmo evitato di fermarci a Pontresina e Saint-Moritz per soffermarci di più presso le fermate in alta montagna e poter visitare con calma il Giardino dei ghiacciai, a Cavaglia, ma si sa, quando si è curiosi è difficile rinunciare a qualcosa... Sarebbe l'ideale se il biglietto del treno valesse più di un giorno per riuscire a fare tutto con calma.

Il caseificio didattico a Morteràtsch è visitabile solo alle 9,45 ed alle 13,45, quindi noi, sempre per una questione di orario, non siamo riusciti a partecipare alla dimostrazione di come si fa il formaggio alla vecchia maniera... uff...

Una gita che consiglio caldamente a tutti, soprattutto ai bimbi che, come Tia, saranno attratti e sorpresi da questa particolare esperienza.

Da bravi milanesi siamo rimasti piacevolamente colpiti dalla cortesia delle persone: avventori dei ristoranti che ti salutano senza averti mai visto in vita loro, bigliettai del Trenino che si scusano per eventuali rari minimi ritardi e a fine viaggio ti chiedono se è andato tutto bene e ti ringraziano per aver viaggiato sul Trenino Rosso.

Insomma, non siamo mica abituati noi!


6 agosto 2012

Punti di vista


Dopo aver salutato il nostro trenino, abbiamo deciso di intraprendere la via verso casa cercando nuovi punti di vista.

Abbiamo valicato il Passo del Bernina.

 

Abbiamo goduto della sua tranquillità, dell'acqua gelida con cui abbiamo avuto il coraggio di bagnarci le punte dei piedi, che ha accolto di buon grado i soliti sassoliti lanciati da Tia, con tutta la sua forza, che ha fatto gareggiare i legnetti che abbia lasciato andare dal piccolo ponte.


Abbiamo fatto più di una sosta per non lasciarci sfuggire gli scorci di splendore che ci hanno accompagnato per tutta la strada.

Per curiosità ci siamo fermati a Livigno per scoprirla sotto punti di vista diversi dallo shopping, che non rientra proprio nelle nostre priorità.

E allora su, in cabinovia, verso i 3000 metri, ad intercettar marmotte nemmeno troppo timide e ad incontrare persone che la montagna la amano sotto forma di avventura e adrenalina


Due passi in un'affollata via che ci fa sentire in centro a Milano, se non fosse per i nostri diversi punti di vista, grazie ai quali ci siamo soffermati solo su splendidi


a volte piccoli particolari


 Torniamo a casa stanchi ma felici e più completi, come dopo ogni viaggio.

2 agosto 2012

Il trenino dei desideri


Il secondo giorno della nostra vacanzina la sveglia suona presto, abbiamo un orario importante da rispettare!


E qui sperimentiamo la famosa puntualità svizzera, non possiamo fare tardi!

 

C'è un trenino rosso che ci regalerà emozioni per tutto il giorno!

 

E' proprio questa la sorpresa che ci ha regalato H.J. per questo weekend: una indimenticabile gita sul Trenino Rosso del Bernina, patrimonio dell'UNESCO, che ci porterà fino a 2.253 mt di altezza.

Partiamo da Tirano


e la prima sorpresa arriva poco dopo: il famoso viadotto elicoidale

 

Le rotaie attraversano i paesi, tra auto e pedoni

 

poi si comincia a salire, salire, salire

 

cambiano le prospettive, i paesaggi, i profumi, attraversiamo antichi ponti

 

incontriamo minuscole stazioni

 

Scendiamo alla fermata dell'Alp Grum, a 2.091 mt e ci sentiamo piccoli piccoli davanti alla maestosità del ghiacciaio Palu, alto ben 3.905 mt.


abbiamo voglia di sgranchirci un po' le gambe, in attesa del prossimo treno e raggiungiamo il rifugio che ci regala una vista mozzafiato


Riprendiamo il trenino, continuiamo il viaggio con il naso attaccato al finestrino, con lo sguardo attento a non perdersi il minimo particolare

Scendiamo alla fermata Morteràtsch e facciamo due passi lungo l'impetuoso fiume, gonfio dell'acqua che arriva gelida direttamente dall'omonimo ghiacciaio.


Ci inoltriamo per pochi metri nel bosco, fino a raggiungere il caseificio didattico

che ci incuriosisce


ci fa un po' innamorare

 

e ci strappa un sorriso 


Altro treno, altra strada, altri boschi, nuove meraviglie ed arriviamo al capolinea, la famosissima St. Moritz, tra vetrine, eleganza


e per fortuna anche qualcosa che piaccia anche a noi

 

e che attira la nostra attenzione


un po' di riposo per le nostre gambette affaticate

  

prima di prendere la via del ritorno e dedicare un po' di tempo ai segni lasciati dal ritiro dei ghiacci, 11.000 anni fa: ci fermiamo a Cavaglia, a visitare le Marmitte dei Giganti, enormi buchi scavati nella roccia proprio dalla forza dell'acqua trasportata dallo scioglimento dei ghiacci.


sulla via del ritorno... un meritato riposo

 

grazie magico trenino rosso!


ma il nostro viaggetto non finisce qui...

...to be continued...

1 agosto 2012

Viaggetto a sorpresa


Partenza abbastanza presto, ma nemmeno troppo...

Imbottigliamento nel classico traffico milanese tipico dei giorni lavorativi...

Meta sconosciuta, almeno a me e Tia...

Il tempo passa, la strada avanza e comincia il verde, cominciano le salite, le colline e poi le montagne...

H.J. ha deciso di regalarci un weekend lontano dalla città, dal traffico, dall'afa, dalla solita routine, ascoltando i nostri bisogni e le nostre necessità inespresse.

Prima fermata Aprica che ci dà il benvenuto con un cielo terso ed un sole splendente.

Ci fermiamo a mangiare in un ristorante/pizzeria che ci dà un caloroso benvenuto

 

con una bella pizza, un piatto di tagliatelle ai funghi, colori e scarabocchi
 

 riprendiamo il nostro viaggetto verso quello che sarà il punto di partenza per la nostra avventura.

Un borgo nascosto tra i meli, il silenzio, la tranquillità, a Sernio 
 
 


 

siamo accolti con gentilezza e simpatia in quella che è nata nel 600 come casa del parroco del borgo e che è stata da poco rimessa a nuovo per diventare il perfetto punto d'appoggio per una vancanza all'insegna del relax tra un'escursione e l'altra.

 

ci attendono una sala lettura con giochi e libri per bambini

 

una grotta dedicata ai più piccoli  

 

l'orto rigoglioso a disposizione di tutti 

 

ed un campetto di calcio che è stato il posto preferito di Tia

Decidiamo di fare un primo giretto di ricognizione e raggiungiamo la vicinissima Tirano.

 

Facciamo due passi nel centro storico, 

 

a caccia di fontane da cui sgorga acqua freschissima, da bere... 

 

 e non solo

 

ci siamo decisamente rinfrescati!
 
 

Ma che ci facciamo ancora in Italia!? Dai su, espatriamo!!

Tutti in Svizzera! A Poschiavo 

tra stradine


balconi fioriti


i campanili


 la piazza


la tecnologia


 ed il lago che ha accolto tutti i sassolini che Tia è riuscito a lanciare


Torniamo verso la base e Paola, la propietaria dell'Ostello, ci consiglia di andare a cena a Baruffini, sull'altro lato della valle, alla Trattoria del Simone. 

E mai consiglio fu più azzeccato: cucina tipica casereccia buonissima, una terrazza che dà sulla piccola piazza e sulla valle. 
Gli avventori che hanno lasciato il locale prima di noi ci hanno salutato augurandoci una buona serata, come se ci conoscessero. 
Il proprietario si è fermato al nostro tavolo a chiedere se andava tutto bene ed a scambiare 4 amichevoli chiacchiere. Insomma, tutto perfetto.
Un vero toccasana per il palato e per l'anima.

Insomma, questa nostra vacanzina è partita proprio bene!

Grazie H.J.!

... to be continued...
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